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Il Saba libraio, che gigioneggiava sulla propria imperizia in fatto di libri, di bibliografia e di prezzi, che non perdeva momento per lamentarsi del suo triste destino, viene finalmente smascherato: fin dall'inizio dimostra infatti grande capacità organizzativa, nessun senso di inferiorità nei confronti dei grandi librai come Tammaro De Marinis e di altrettanti clienti, ottimo spirito di adattamento e furbizia. Un mercante poeta! Ed è sempre quel Saba libraio che durante il giorno lascia, per qualche momento, spazio al Saba poeta; e da poeta non può non leggerli quei volumi che sostano negli scaffali della sua libreria, e che diventano pian piano la sua biblioteca personale. Questi libri, da Montale a Penna, da Sbarbaro a Pasolini fino a Moravia e a Gadda, costituiscono il suo segreto scrittoio, che viene fatto riemergere oggi per la prima volta.